L'ispirazione è la parola che amo ed è anche la parola che metto in ogni mia opera.
CHI SONO
Mi chiamo Daniele, per me la creta è molto più di una materia da modellare: è un linguaggio. Ogni mia scultura nasce con l’intento di raccontare un momento che vibra di tensione, come l’istante prima di un gesto o il battito che lo seguirà.
Cerco il dinamismo, la vita nel movimento, come se le mie opere fossero fotogrammi congelati di una storia più ampia. Ogni dettaglio è pensato per suggerire un prima e un dopo, per evocare un’azione che sta per accadere o che si è appena compiuta.
Non cerco la perfezione statica, ma la non banalità del movimento, l’unicità di ogni espressione. Le mie sculture vogliono coinvolgere, far immaginare, far sentire.
PERCHE' bArtArt
- Originalità
- Unicità
- Professionalità
PROGETTI REALIZZATI
12
ORE DI LAVORO
680
CLIENTI
8
Come spesso avviene ho iniziato a fare sculture per gioco, e per piacere, riproducendo personaggi che non trovavo in commercio o che non soddifavano le mie visioni. Trovavo sul web tantissimi oggetti prodotti a livello industriale molto belli ma non avevo ciò che volevo. Mi sono poi reso conto che questa attività mi rilassava e mi dava grande soddisfazione, senza acuno scopo di lucro ho continuato ad essere “cliente di me stesso“, poi, chi aveva l’occasione di vedere i miei lavori insisteva e mi diceva “belli! Potresti venderli!“. In questo modo è iniziato tutto, senza nessun corso e nessuna premessa o intenzione.
UNA SOLA PERSONA
Ogni mia opera in creta è unica, non solo per forma o colore, è unica perché nasce solo da me. In una sorta di rilassante isolamento, senza cercare un confronto nè insegnanti. Le tecniche che utilizzo ora le ho scoperte “con le mie mani”, sbagliando, insistendo, sperimentando ascoltando il comportamento e le risposte la materia che plamavo. Ogni risultato che ho raggiunto è frutto esclusivo della mia esperienza, della mia ostinazione, della mia passione. Quando guardate una mia opera, non state semplicemente osservando un oggetto di creta, ma state entrando in contatto con una parte di me. In ogni curva, in ogni imperfezione, c’è qualcosa che mi appartiene profondamente. Ecco perché, comunque venga giudicata dall’esterno, ogni mia creazione porta con sé il segno indelebile del mio cammino.
LE ORIGINI
Ascoltate, voi che camminate distratti sopra il suolo, voi che calpestate polvere senza ricordare da dove venite. Oggi vi parlo della Terra. Non come pianeta, non come luogo, ma come Madre. E vi parlo della sua pelle più viva e fertile: la creta.
Nel principio, quando il cielo era silenzio e il tempo ancora dormiva, fu la Terra a svegliarsi per prima. Nessun lampo, nessuna parola. Solo un respiro profondo, umido, materno. E fu da quel respiro che nacque il mondo. Prima dei fuochi degli dèi, prima delle guerre degli uomini, venne lei: Madre Terra. Non parlava, ma nutriva. Non comandava, ma creava. E fu dalla creta, umida e rossa, che si levò il primo uomo. Non dall’ oro, non dalla luce, non dalla pietra, ma da fango modellato con amore e sofferenza, impastato con l’acqua dei fiumi e il soffio degli spiriti. Con dita divine o forse semplicemente con tempo e pazienza, la creta prese forma e si fece carne. E l’uomo aprì gli occhi nella polvere che lo aveva partorito.
La creta non è solo materia è Memoria. Ogni grumo racconta di ere perdute, di piogge antiche, di semi caduti e rinati. È madre e tomba. Con essa si fecero ciotole per il grano, mattoni per le case, simulacri degli dèi e dei morti. È l’argilla dei vasi e delle visioni, della fatica contadina e delle mani di chi lavora.
Sulle sue spalle l’uomo imparò l’agricoltura: il gesto sacro di penetrare la terra per piantarvi speranza. Ogni solco fu una preghiera, ogni raccolto un miracolo, ogni carestia una lezione, e ancora oggi anche sotto il cemento e il ferro, la terra aspetta. Tace… ma respira.
La creta è l’umiltà del mondo. È ciò che si lascia plasmare, ciò che accetta il fuoco per diventare eterna. È viva finché umida, forte solo dopo aver sofferto la fornace. Come l’uomo. Non dimenticate mai da dove venite: siete polvere impastata con sogni. Non dimenticate dove tornerete: tra le crepe della madre, nel grembo della Terra. La creta vi ha dato forma, ma solo la vostra anima può darle un significato.
Così vi dico: inginocchiatevi sulla terra. Sporcatevi le mani. Ascoltate il battito del mondo sotto i vostri piedi. Non c’è divinità più antica di questa. Perché in ogni grumo di creta dorme ancora un dio, in attesa che qualcuno gli dia forma.